Antonio Amerigo Gagliardi (Venezuela)

Antonio-Gagliardi

famiglia gagliardi ridAntonio Gagliardi, seduto davanti a me nella sala dell’albergo “Le Canne” sacrifica volentieri le sue ultime ore di vacanza per narrarmi la sua storia di emigrante. Accanto a lui, la moglie ed i figli seguono il racconto che si snoda sull’onda dei ricordi…
“Come tanti miei coetanei, dopo aver fatto molti mestieri, non avendo prospettive per il futuro, nel 1967 ho lasciato Amantea per  raggiungere un mio fratello negli Stati Uniti d’America.
Partendo, insieme ai ricordi più cari, alle illusioni e ai sogni che ogni giovane culla nel suo cuore, portavo la mia passione per la musica, una passione che mi dava la forza e il coraggio per vincere la nostalgia e nella quale, appena avevo un momento libero, mi rifugiavo.

Il mio primo lavoro fu in una grande macelleria di Cambridge: non avevo mai avuto a che fare con la carne e gli strumenti che si usavano per lavorarla, ma dopo solo sei mesi ( e innumerevoli ferite alle mani) divenni un esperto e il mio impegno fu premiato con l’incarico di dirigere il personale.
In quel periodo, nonostante le difficoltà dovute all’ambientamento, al nuovo lavoro e la non conoscenza della lingua, costituii un primo complesso “Il trio dinamico” col quale, oltre a divertirci, riuscivamo a guadagnare qualche dollaro esibendoci dove era possibile.
????????????Sollecitato da mio fratello Mario che viveva a Caracas, decisi di raggiungerlo per lavorare nella sua ditta di costruzioni della quale, dopo qualche anno divenni socio.
Guadagnavo bene, l’attività rendeva ed era continuamente in espansione… ma la mia passione per la musica era sempre più forte e non sempre riuscivo a conciliarla con il lavoro. Così, un bel giorno, presi la decisione più importante della mia vita: sciolsi la società con mio fratello e fondai il complesso “Nevada show”, una specie di multinazionale con artisti di lingua italiana, inglese, portoghese e spagnola capaci di intrattenere il pubblico nelle sale dell’intero continente americano con programmi vari ed appropriati.

Il successo ed i favori della critica, ben presto portarono i “Nevada show” ad esibirsi in televisione dove, attualmente, siamo gli ospiti principali  della trasmissione “Sabado Sensacional” messa settimanalmente in onda dalla principale rete Venezuelana (Venevision)…
Se sono riuscito a realizzarmi, molto lo devo anche alla comprensione di mia moglie Bruna e dei miei tre figli Giuseppe, Carolina e Antonella che mi seguono e condividono, se pur in modo diverso, la   mia passione. Giuseppe (neo ingegnere elettronico) spesso mi accompagna alla tastiera e con lui ho inciso il cd “Swing Italiano in Venezuela” , Carolina studia e sta per laurearsi in “Giornalismo”, ha una voce meravigliosa, ma preferisco che si dedichi ad un’attività più consona ai suoi studi. Antonella ancora frequenta le scuole: ha uno spiccato senso del ritmo e una  passione per la danza, ma preferisco che queste sue qualità le usi soltanto per divertirsi…”

Davanti a me vedo un uomo “realizzato”, sereno, circondato dall’affetto della sua famiglia che sacrifica l’ultimo bagno di sole e di mare per ascoltarlo annuendo o fornendo particolari alla sua storia che è anche la loro storia. Una storia nella quale trovano spazio figure di riferimento delle quali traccia un ricordo pieno di gratitudine: il maestro Francesco Curcio che gli insegnò il clarinetto e, soprattutto, Sergio Burdo che lo incoraggiò e lo guidò nell’approccio alla percussione (batteria).

DSC01823_editedAttraverso le vetrate della Hall, il sole già alto disegna ombre sempre più corte, ma Tony non vuole interrompere l’intervista sapendo che attraverso me, e questo sito, può calarsi di nuovo nella “sua” Amantea, incontrare gli amici, risentire suoni, profumi e sapori che mai lo hanno abbandonato in ogni parte del mondo.
Davanti a me c’è un uomo che fino a pochi minuti era uno sconosciuto, ma che ora mi sembra di conoscere da sempre e che mi è difficile separarmene.

Mentre ci stringiamo in un caloroso abbraccio, Tony mi sussurra:

“Nella mia vita ho imparato a dare ad ogni persona, nel suo insieme, il giusto valore. Tutti abbiamo qualcosa da dare. Tutti abbiamo qualcosa d’apprendere. Oggi abbiamo dato e ricevuto entrambi, entrambi siamo più ricchi. Grazie Pino per quello che fai…”

Poi mi accompagnano alla macchina. Metto subito in moto e vado via senza voltarmi: non voglio che vedano quanto sono commosso!

Pino Del Pizzo

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per offrire una migliore esperienza di navigazione. Chiudendo questo banner, scorrendo la pagina o cliccando qualunque suo elemento si acconsente automaticamente all’uso dei cookie. Per saperne di più consulta la nostra Privacy Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close