Franco Bazzarelli
(Amantea 1948 – 2018)
“Il poeta amanteano, premiato in tantissimi concorsi letterari nazionali, non c’è più. Ad annunciare la sua dipartita, avvenuta nella mattina di lunedì 15 gennaio, è Amanteani nel Mondo di Pino Del Pizzo:
“È venuto a mancare Franco Bazzarelli, autore autodidatta di meravigliose poesie – scrive Del Pizzo -, nelle quali traspariva la grande sensibilità d’animo legata, quasi sempre, ad un messaggio evangelico e ad una disincantata visione della realtà purificata e sublimata nei suoi versi. Franco non c’è più, ma il suo ricordo continuerà a vivere con le sue poesie, patrimonio della sua anima e della nostra comunità”.
(Bruno Pino- Aiello Calabro e dintorni)
Autore autodidatta, a trenta anni scoprì l’amore per la poesia e la sua grande sensibilità, con inclinazioni verso il messaggio evangelico, è stata presente in tutte le sue opere.
Ha partecipato a vari concorsi letterari riscuotendo sempre vivi consensi ed apprezzamenti.
In Australia con la lirica “Chitarra muta”, una delle sue più originali creazioni, ha vinto il concorso letterario “A.L.I.A.S.”
Per i suoi meriti artistici è diventato Socio Benemerito della Accademia Nazionale “Marconi”.
Molto interessanti anche i suoi racconti, fra i quali ci piace ricordare “A mia nonna” e “Un gioco vissuto, dimenticato e ritrovato”.
La sua poesia si pone come una linea etica. scava e lacera la carne, sbalza e taglia il foglio, non si configura nello spazio del rigo, apre le porte allo sguardo del lettore che scopre gli inganni, dice della pena e della sofferenza, del tempo che sfibra l’anima e contemporaneamente apre il portone gotico del sogno e mostra l’orizzonte della possibile speranza.
Non lascia spazio ad equivoci o fraintendimenti, e simile alla stella solitaria che si staglia nel cielo e ci immette subito nella polvere del giorno, nella profondità del silenzio di una notte stellata, nel corpo del sogno e nel fiume che racconta la vita.
Il suo verso elegante, essenziale nella sua nudità è uno spazio di ritrovata libertà, lama del pensiero che vede il canto della pioggia/ sereno martirio in terra di dolore nell’atrio del tempo.
Una straordinaria sensibilità, fatta di luce e di ombra, dove i significati e le metafore si fondono e si confondono di continuo con la parola scritta che danza nel cerchio della vita.
“L’amanteano Franco Bazzarelli, dice di lui lo storico e critico Vincenzo Segreti, è il tipico poeta autodidatta dalla personalità schiva e riservata, dotato di umbratile sensibilità ed animato da un inesauribile amore per la letteratura”. Un poeta “in grado di rappresentare, con suggestiva creatività, nobili sentimenti, forti passioni, intensa religiosità”.
Nel 2004 pubblica “La Notte possiede occhi di lanterna”, edito dalla Comunità Montana Medio Tirreno e Pollino.
Le sue liriche sono state pubblicate in riviste specializzate, e recensite da quotidiani nazionali ed esteri, come “Calabria Letteraria”; “Nuovo Diogene”, o il quotidiano “America Oggi”, distribuito negli States assieme a “La Repubblica”.
ALCUNE SUE LIRICHE | |
Una voce chiamò.
Era il viso di mia madre, tarlato di pioggia, macchiato di sole. I suoi occhi pendevano come grappoli neri, la sua nocca resisteva al primo bacio d’autunno. |
Nel tuo diletto di madre ferita, ritrovo la sapienza di giorni amari, la conoscenza di acque oscure che oscillano al vento di primavera. |
Vorrei essere un fanciullo
che sorride in faccia al sole; che la vita ha per amica; che digiuna e non ha fame; che gioisce tra i dolori; che riceve senza chiedere; che felice apre il suo volo verso il libero infinito. |
Finché avrò il coraggio di schiudere la porta del cuore a verità, si aggregheranno stelle nel mio firmamento. Andrò di cielo in cielo senza sciupar l’azzurro di placide e serene molecole di banco. Mi poserò su spazi gremiti di chiarezze e soffierò nel vento sospeso all’infinito. |