La Pallamano Amantea

Handball Amantea

V.V.V.
Volontà, Volontà, Volontà
Un’irripetibile esperienza sportiva: la Pallamano Amantea

di Pino Del Pizzo

Pallamano Amantea: formazione del primo campionato di serie CNell’album dei miei ricordi sportivi, una parte importante è quella dell’esperienza vissuta nella scoperta, prima, e nella pratica, poi, del gioco della pallamano.
Tutto iniziò in treno quando ebbi il piacere d’incontrare il tecnico jugoslavo che allora allenava la nazionale Italiana: familiarizzammo subito mi promise di fermarsi ad Amantea nel primo viaggio che avrebbe fatto in Sicilia per visionare alcuni atleti che militavano nell’Ortigia di Siracusa, formazione allora campione Italiana.
La promessa fu mantenuta puntualmente e, da questo secondo incontro, nacque in me il desiderio di dar vita ad una nuova esperienza sportiva, al di là delle difficoltà strutturali , organizzative e tecniche che questa avventura prometteva sin dall’inizio.
Letti i primi manuali tecnici, studiato il regolamento, comprato un pallone, cominciai a sperimentare il nuovo gioco con gli alunni e le alunne di una quinta classe elementare nella quale, in quel tempo insegnavo. Ben presto, ad essi, si aggregarono altri coetanei per gli allenamenti che si tenevano due volte alla settimana nella palestra della scuola G. Pascoli.
Dopo qualche mese, i ragazzi ed io, sentimmo il desiderio di misurarci con le squadre della provincia che vantavano esperienza di gioco e che partecipavano a tornei e a campionati federali.
La prima uscita, al palazzetto dello sport di Casali (Cosenza) fu una vera “debacle”: perdemmo 9 a 0!
Avevamo corso tanto, tutti si erano impegnati, ma… una cosa è essere atleti, un’altra è essere squadra, con schemi e visione di gioco.
Non mi sentivo deluso, anzi dalla lezione avevo imparato qualcosa e, dopo tre settimane, riuscii ad ottenere un’amichevole con la squadra campione regionale di categoria.
Un’altra sconfitta: 16 a 6, ma anche altre importanti risposte sull’impostazione del gioco.
Quando riprendemmo la preparazione dissi ai ragazzi:”Ci iscriveremo al torneo federale anche noi e lo vinceremo. Non è difficile. Atleticamente siamo i più forti. Ora dobbiamo impegnarci nella tecnica.”
Sulla parete dello spogliatoio, con un un pezzo di gesso scrissi una frase “Il segreto della vittoria è V.V.V.”
Poi spiegai che per vincere occorrevano tre cose: volontà, volontà, volontàPallamano Amantea, formazione schierata al Partenio di Avellino nel secondo campionato di serie C
Allora non pensavo che, nel giro di soli quattro anni, la società Handball Amantea, costituita nell’ambito della CSA , avrebbe raggiunto la promozione nella serie “C” Nazionale e che le le formazioni giovanili si sarebbero affermate nei vari tornei provinciali e regionali.
L’eccellenza del vivaio veniva confermata dalla convocazione nei ritiri degli stages Nazionali di due validissimi giocatori: Valentino Munno (ala) e di Vicente Signorelli (play), quest’ultimo convocato, addirittura ,con la nazionale juniores per l’incontro con la Jugoslavia.
Nel primo anno di quarta serie, ci classificammo secondi, nel secondo anno riuscimmo a vincere proprio all’ultima giornata e conquistare la serie C Nazionale. Un vero trionfo della volontà a prezzo di enormi sacrifici. Ben presto, però, ci accorgemmo che la serie C era veramente un’altra cosa!
La mancanza di un palazzetto dello sport impediva lo svolgimento regolare degli allenamenti e il campo angusto finora utilizzato, di dimensioni molto inferiori a quelle regolamentari, non permetteva il perfezionamento dei movimenti e degli automatismi degli schemi e, inoltre, la mancanza totale di contributi da parte del Comune e degli altri Enti aumentò a dismisura la lotta per sopravvivere, non solo per le onerose spese di iscrizione al campionato (due milioni e mezzo di vecchie lire) quanto per le difficoltà economiche e logistiche delle trasferte.
Si giocava sempre di mattina, per cui spesso si partiva poco dopo la mezzanotte, quasi sempre a bordo di uno sgangherato pulmino ed una macchina, per raggiungere Foggia, Bari, Fasano, Avellino, Capua, Caserta, S.Giorgio a Cremano, Orta di Atella, Ischia… dove arrivavamo stanchi e svuotati di energia, ma pronti a dare sempre il massimo.
Il nostro obiettivo era la salvezza, che regolarmente riuscivamo a conquistare soltanto con l’orgoglio e l’attaccamento ai colori sociali, con sacrifici inenarrabili ed inimmaginabili.Pallamano Amantea, La formazione Campione Regionale allievi nel 1985
Emblematico quanto ci accadde nel primo campionato di serie C composto da 14 squadre.
Dopo le 13 partite del girone d’andata avevamo collezionato 13 sconfitte! Ma la nostra fiducia e il nostro entusiasmo non scemava, anzi dalle avversità riuscivamo a trarre stimoli e vigore, anche perchè cominciavamo ad adattarci al salto di categoria e a trovare nuove soluzioni di gioco.
La prima partita del girone di ritorno ci vedeva impegnati sul campo della imbattuta capolista Bari, retrocessa d’ufficio dalla serie A.
Dovevamo giocare alle 11 nel capoluogo pugliese, per cui partimmo con un pulmann verso le quattro del mattino. Nonostante la rinomata bravura del nostro autista, Tonino Carbone, a pochi chilometri dalla meta fummo bloccati da una copiosa nevicata.
Senza perderci d’animo, balzammo giù dal pulmann e facemmo razzie dei rami degli alberi d’ulivo che la neve e il vento avevano spezzato, e costruimmo metri di pista sulla carreggiata poi, spingendo per decine di metri, riuscimmo a far ripartire il mezzo sul quale saltammo in corsa per pericolo che restasse bloccato di nuovo nella tormenta. Raggiungemmo il palazzetto del capoluogo pugliese, ancora trafelati ed ansanti, giusto in tempo per non avere la partita persa al tavolino e scendemmo in campo con più rabbia e concentrazione delle altre volte…
Incredibilmente sciorinammo la più bella partita di sempre, infliggendo ai blasonati avversari un umiliante 18 a 8.
Alla goleada partecipò perfino il nostro portiere che, con un pallonetto da porta a porta, uccellò l’omologo avversario, colto colpevolmente fuori dai pali: una rete memorabile.
La trasferta di Bari segnò l’inizio di una fantastica rimonta che ci procurò la salvezza e ci permise di disputare il successivo campionato in C.
Ogni anno, però, era necessario cambiare gran parte della squadra perchè qualcuno si stancava di questa continua precarietà, altri invece, finiti gli studi, andavano in università del nord e potevano essere disponibili solo in qualche partita.
A poco a poco ci rendemmo conto di non poter più continuare. Fu così che, dopo un’ennesima faticosissima trasferta, giunse il momento della ragione e, a malincuore, dicemmo basta.
Dopo tre campionati nella divisione nazionale finiva un’avventura che ancora molti ricordano e che, ora uomini maturi, vorrebbero riprendere…. Chissà….

Di seguito una formazione dell’Handball Amantea del campionato di serie D conclusosi con la promozione alla serie C nazionale.
In piedi da sinistra: Pino Del Pizzo (Allenatore), Munno Vincenzo, Vadacchino Daniele, Signorelli Vicente, Morelli Fortunata (Medico Sociale),
Del Rosario Giuseppe, Sabatino Aldo, Aloe José,
Briglio Roberto, Medaglia Palmiro (Presidente);

Accosciati: Sicoli Francesco, Bazzarelli Mario, Munno Valentino, Buffone Giuseppe, Porlisi Girolamo, Del Rosario Antony, Lindia Annunziato

Handball Amantea

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