Rocco Delizia

RoccoDelizia

DocImage10Aveva avuto la ventura di dover ripetere per ben tre volte la terza elementare, perciò “Ruoccu ‘i mastru Ruardu” sin da piccolo andò a lavorare col padre adottivo, Eduardo Munno, provetto muratore e grande cacciatore.

Alla fatica del lavoro edile, spesso si aggiungeva quella di dover raggiungere, a piedi, i cantieri nei paesi vicini, persino nella lontana Serra Aiello.

Nel primo dopoguerra, terminato il servizio militare, fu assunto dalle Ferrovie dello Stato, in qualità di manovale, ma, essendo abituato ad un’attività libera e all’aria aperta, solo dopo pochi mesi lasciò l’impiego per emigrare in Venezuela.

In quel lontano paese del Sud-America in piena espansione, gli fu facile proseguire nel lavoro di muratore, nel quale aveva maturato in patria una notevole professionalità e, successivamente,  insieme ad un socio, aprire una piccola fabbrica di mattonelle in cemento.

Quest’ultima attività, ben presto, gli consentì di guadagnare sufficientemente e Rocco, a differenza di tanti altri compaesani, ebbe la possibilità di tornare spesso ad Amantea per trascorrere brevi periodi con la moglie e la famiglia.

DocImage2Verso la metà degli anni ’50, accortosi della crescente instabilità politica e del serpeggiante dissenso della popolazione verso  il governo, cosciente che il Socio, molto implicato nella politica antigovernativa avrebbe potuto coinvolgere anche lui e la sua azienda in provvedimenti di repressione, decise di vendere la sua quota e di fare definitivamente ritorno in Patria, come del resto fecero in quel periodo molti nostri concittadini.

Amantea, in quegli anni, viveva il momento della maggior crescita edilizia, perciò Rocco, con tempismo e lungimiranza, sul suolo che aveva precedentemente acquistato in Via Margherita, costruì una struttura (tutt’ora esistente) nella quale praticare il commercio di materiali da costruzione e avviare un ben fornito negozio di ferramenta.

Era il primo e l’unico della zona: avrebbe permesso, finalmente, ai capo-mastri più celebrati di Amantea, Nicola Ruggiero (Pinnicchia), Ciccio Porco, Vincenzo Gloria, i fratelli Vincenzo e Pietro Osso di dedicarsi alla loro attività senza dover pensare anche alla ricerca, al trasporto e all’approvvigionamento dei materiali necessari alle loro imprese.

DocImage9Potendo avvalersi nella conduzione del negozio della collaborazione dei giovanissimi figli, per qualche anno, con una squadra di operai, appaltò lavori per Le Ferrovie dello Stato, di costruzioni civili e pubbliche.

Agli inizi degli anni ’60, in società con la ditta di Mario Greco, nei pressi del fiume Catocastro, avviò una fabbrica di mattoni in cemento, simile a quella che aveva posseduto in Venezuela, ma questa impresa, non avendo soddisfatto le attese, dopo qualche anno fu chiusa.

Rocco Delizia è scomparso da qualche anno, ma i suoi figli, pur avendo diversificato le loro attività, continuano ad operare nel settore in cui il padre fu “pioniere” conservando le doti peculiari ad essi trasmesse dal genitore: impegno e sacrificio, competenza, cortesia e disponibilità.

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