‘A FERA ’I L’ANIMALI

feraanimali

Il 26 ed il 27 ottobre, per le cave di S. Bernardino si riversavano mandrie di animali che sfilavano baldanzosamente per “la taverna”, attraversavano via Margherita e si andavano ad attestare sulla spiaggia del mare, fra il ponte Margherita e il ponte della Stazione.

Vacche, jencarielli, purcelluzzi, ciucciarielli, muli, piecure, crape, cavalli, animali ’ncaggiati, carri ccu paglia, fienu e cuverte andavano a prendere posizione già dalla notte precedente l’apertura della “Fera” o, al più tardi, alle prime luci dell’alba quando iniziavano le prime contrattazioni.

Gli allegri bivacchi notturni alleviavano le fatiche dei lunghi spostamenti a piedi dai paesi vicini ed un buon bicchiere di vino rendeva regale il pasto, a base di “pistilli, ova vullute e suppressate”, consumato sull’arenile accanto alle proprie bestie, riparati da mantelli a ruota e da grandi ombrelli verdi col manico di legno.

Nei giorni della fiera, se faceva caldo, squadre di intraprendenti ragazzi armati di “vummulelle” giravano fra i contraenti offrendo bicchieri di acqua fresca al prezzo di £. 5, quando la concorrenza era molta e la richiesta poca, ma pronto a raggiungere anche le 10 £. nelle ore più calde o nel corso di scambi particolarmente verbosi, lunghi e difficili.

Finiti i baratti, ciascuno con le sue cose e con i suoi animali (vecchi e nuovi), riprendeva la via del ritorno riattraversando le vie cittadine senza nessun intoppo per la circolazione fatta soprattutto dal camion ’i Ciccu u ’mpacchio, d’u traìnu ’i Giuvanni ’u Niru e d’u postale.

Di quei tempi resta solo il ricordo… e noi della redazione gradiremmo ricevere qualche foto.

da un’intervista di Pino Del Pizzo a Fortunato Marinari e Pietro Morelli
per la trasmissione radiofonica “C’era una volta” – Radio Costa – 1982

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